1.3.1.21 Difetti delle caldaie

Nel video il funzionamento di un soffiatore rotativo fisso, è visibile la lunghezza del tubo interno alla caldaia (in genere si utilizza nelle caldaie a gas di scarico e/o economizzatori).
Importante è il drenaggio della linea di vapore di alimento per evitare la corrosione della tubazione da pulire a causa della miscela zolfo contenuto nella fuliggine e condensato contenuto nel vapore (acido solforico).

Nel video un soffiatore di fuliggine del tipo retrattile. Una volta attivato il sistema viene prima aperta la valvola di vapore in testa alla lancia vapore mentre un sistema a cremagliera spinge la lancia nella camera surriscaldato. Quando il soffiatore sarà tutto inserito in camera, un fine corsa avrà il compito di invertire una fase del motore elettrico del sistema a cremagliera per far rientrare in sede la lancia. Solo quando la lancia sarà ritornata in sede la valvola di vapore chiuderà meccanicamente. In caso di bloccaggio della lancia lungo il percorso, chiuderà la valvola motorizzata a monte delle valvole dei soffiatori retrattili.
REGOLAZIONE LIVELLO
Altro difetto delle caldaie specie se a tubi di acqua è il livello che, in condizioni di forte rollio, tende a non stabilizzarsi con continui squilibri di pressione e di temperatura con forti variazioni sul valore di spinta nafta ai bruciatori. Se la caldaia è spenta ed è collegata con quella a gas di scarico è ovvio che non vi sarà nessun problema a quanto elencato prima, ma se la caldaia alimenta un turbogeneratore e quindi accesa, potrebbe dar luogo a qualche allarme. Di norma la regolazione del livello è ottenuta come mostrato nel video, da un LC (Level Control) che altro non che un trasmettitore differenziale di pressione dove legge le due pressioni del duomo e cioè quella del lato acqua e quella del lato vapore. Il differenziale sarà un 4 – 20 mA che piloterà una valvola automatica posta sulla linea di alimento e che provvederà a mantenere un livello costante in caldaia.
Nel video viene mostrato il modulo a tre elementi di controllo livello della caldaia, avremo il primo segnale dato dal livello vero e proprio trasformato in un segnale 4-20 mA da inviare al modulo di controllo, dal duomo e di preciso sul collettore vapore abbiamo un altro segnale di portata vapore che anch’esso sarà indirizzato nello stesso modulo ed infine sulla tubazione dell’acqua di alimento vi sarà un altro trasmettitore di portata in questo caso di acqua il cui segnale sarà anch’esso indirizzato al modulo. Attraverso l’elaborazione di questi tre segnali vi sarà in uscita dal modulo un unico segnale che piloterà la valvola automatica di alimento.
In questo video viene mostrata la disposizione degli strumenti collegati al modulo di controllo livello:
FT403 è un Flow Trasmittente  (steam) che porta il suo segnale ad un LC402 Level Control
LT402 è un Level Transmitter il cui segnale si associa al precedente (FT403)
LC402 è un Level Control che ha in ingresso i segnali di FT403 e LT402, in uscita il segnale va ad un FC402 Flow Control che riceve però anche il segnale dal FT402 Flow Transmitter (feed water).
Il segnale di FC402 Flow Control va a pilotare la valvola automatica FV402 Flow Valve.

Immaginate adesso che il modulo di controllo smetta di funzionare, che la nave sia in IAQ : saranno in grado gli ufficiali macchinisti a fare una regolazione manuale del livello della caldaia ?
ACCENSIONE ELEMENTARE CALDAIA
Difetto base delle caldaie è l’accensione che spesse volte fallisce. Vediamo grossolanamente con un video cosa accade durante l’accensione di una caldaia spenta da qualche giorno: per primo dobbiamo ripristinare il livello dell’acqua per togliere un eventuale blocco per bassissimo livello. Non portare mai il livello al centro del livello visivo ma fermare la pompa non appena l’acqua compare nel livello (se è di quelli a cristalli fermare la pompa al primo bullone in basso). Occorrerà aprire le valvole poste sulla linea di alimento prima di mettere in moto la pompa o accertarsi che la linea di alimento sia pronta per essere messa in servizio. Importante che la temperatura dell’acqua non sia inferiore agli 80° C

Eliminare gli altri blocchi all'accensione (pompa nafta ferma, ventilatore fermo ecc ecc) posizionare il selettore di accensione su AUTO oppure procedere all'accensione in manuale. In ambedue i casi si mette in funzione il ventilatore di aria comburente (BLOWER) e la pompa spinta nafta (SUPPLY FUEL): adesso dipende dal tipo di caldaia, nel video la caldaia ha sia il bruciatore principale che quello pilota, quindi occorre controllare che l’aria proveniente dal ventilatore arrivi al bruciatore pilota (in questo caso l’aria prenderà il nome di aria di atomizzazione). La sequenza di accensione inizia con il PURGE della caldaia (non mostrato nel video) che altro non è il lavaggio sia della camera di combustione che della condotta di scarico tubazioni comprese. Si apriranno le serrande sull'aspirazione del ventilatore o le serrandine poste sul forno della caldaia e ciò per dare la massima portata aria. Il lavaggio o PURGE ha un tempo stabilito dal programma di automazione e dal costruttore della caldaia, i tempi sono memorizzati in un programma presente in un PLC.  Terminato il PURGE, la portata aria del ventilatore (tramite le serrandine o serrandine) si porta al minimo ed ha inizio alla fase di accensione dei bruciatori. Ovviamente bisogna esser certi che le valvole del combustibile per i due bruciatori siano aperte, la pompa del combustibile risulterà già in moto al momento di inizio lavaggio e anche la pressione del combustibile si posizionerà al minimo di accensione così come la portata aria (i valori sono memorizzati nel PLC). 
Si darà luogo al processo di accensione del bruciatore pilota con l’accensione della relativa lampada spia: per primo verrà alimentata l’elettrovalvola del combustibile per permettere al diesel di alimentare il bruciatore pilota. Nello stesso momento si darà tensione ad una candeletta di accensione che provocherà la combustione della miscela aria atomizzazione gasolio polverizzato dal bruciatore pilota. In loco è prevista una fotocellula che ha il compito di catturare la fiamma e semmai non ci dovrebbe essere, dopo un tempo stabilito si chiuderà l’elettrovalvola del combustibile e la caldaia andrà in blocco. Occorrerà fare il reset alla caldaia e ripetere le operazioni di accensione.
Se la fotocellula rileva la fiamma del bruciatore pilota, verrà azionata l’elettrovalvola del combustibile del bruciatore principale. Pompa del combustibile e ventilatore cambieranno il loro set di accensione aumentando i valori delle portate permettendo al bruciatore principale di polverizzatore il combustibile che verrà subito acceso per la presenza della fiamma del bruciatore pilota. Una seconda fotocellula rileverà la fiamma del bruciatore principale e darà il consenso all'elettrovalvola combustibile del bruciatore pilota a chiudersi facendo spegnere il bruciatore pilota e ad annullare il segnale proveniente dalla fotocellula sempre del pilota. Se la fotocellula del principale non dovesse catturare la fiamma del relativo bruciatore, avremo la chiusura dell’elettrovalvola combustibile del principale con il blocco per spegnimento della caldaia con allarme ottico e acustico.
Questa procedura è quella base, ma ve ne sono di più complesse specie su impianti vapore a grosse portate vapore e con due combustibili da bruciare.
PORTELLE DI VISITA COLLETTORE VAPORE
Il difetto può nascere dopo una visita al duomo vapore, se a bordo non si hanno le esatte guarnizioni spirometallate e non si è fatta un’adeguata pulizia delle sedi delle stesse una volta accesa la caldaia potrebbe verificarsi una perdita di acqua dalle portelle. Inutile insistere martellando la bulloneria di serraggio, prima o poi il vapore si farà strada e il lavoro aumenterà perché occorrerà prima portare a pressione atmosferica la caldaia, poi vuotarla e rifare il lavoro. Nel video si possono vedere le strutture interne tra cui la presa per l’estrazione da superficie e quella per il trattamento chimico. Le valvole di queste prese devono essere sempre manutenzionate ogni volta ne capita l’occorrenza a maggior ragione perché vi è la presenza di prodotti chimici (ecco perché dopo ogni trattamento occorre ripeterlo ma solo con acqua distillata).
IL LIVELLO DELL’ACQUA
Grosso problema nasce quando si inizia a vede un gocciolio dal livello acqua nel collettore vapore. La cosa degenera col tempo e può creare seri danni se non si interviene per tempo. L’unico intervento che esiste è quello della sostituzione dei cristalli e delle guarnizioni.
Di questo ne abbiamo già discusso in una lezione precedente a questa e cioè la numero 15. Adesso daremo solo un consiglio su come eseguire la giusta manutenzione.
Parleremo del livello quello che per me è il migliore e anche il più usato, prodotti che dovrebbero non solo durare nel tempo ma danno una certa garanzia quando sono in servizio. Di livelli caldaia ve ne sono un’infinità sia come modelli che come forma, dipende dal tipo di generatore di vapore che abbiamo in uso sulla nave. In linea di massima i livelli si suddividono in modelli a trasparenza, a riflessione e bicolori.
IL LIVELLO DELL’ACQUA - MANUTENZIONE
Ovviamente vi saranno altri tipi di livello non menzionati in questa lezione perché magari non proprio inerenti al circuito caldaie tipo i livelli magnetici. Tutti hanno la stessa caratteristica: molta calma nella riparazione ed il montaggio. Seguire attentamente le istruzioni per il rimontaggio in officina delle parti smontate, esser certi di aver eseguito una pulizia molto accurata e verificare sempre le sedi perché nonostante vi siano le guarnizioni, una sede a tenuta imperfetta potrebbe col tempo alla sostituzione delle parti perché i cristalli, una volta interessati dal liquido, devono essere sostituiti tranne in rare eccezioni.

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