Nel video il funzionamento di un
soffiatore rotativo fisso, è visibile la lunghezza del tubo interno alla
caldaia (in genere si utilizza nelle caldaie a gas di scarico e/o
economizzatori).
Importante
è il drenaggio della linea di vapore di alimento per evitare la corrosione
della tubazione da pulire a causa della miscela zolfo contenuto nella fuliggine
e condensato contenuto nel vapore (acido solforico).
Nel video un soffiatore di fuliggine del tipo
retrattile. Una volta attivato il sistema
viene prima aperta la valvola di vapore in testa alla lancia vapore mentre un
sistema a cremagliera spinge la lancia nella camera surriscaldato. Quando il
soffiatore sarà tutto inserito in camera, un fine corsa avrà il compito di
invertire una fase del motore elettrico del sistema a cremagliera per far
rientrare in sede la lancia. Solo quando la lancia sarà ritornata in sede la
valvola di vapore chiuderà meccanicamente. In caso di bloccaggio della lancia
lungo il percorso, chiuderà la valvola motorizzata a monte delle valvole dei
soffiatori retrattili.
REGOLAZIONE
LIVELLO
Altro difetto delle caldaie specie se a
tubi di acqua è il livello che, in condizioni di forte rollio, tende a non
stabilizzarsi con continui squilibri di pressione e di temperatura con forti
variazioni sul valore di spinta nafta ai bruciatori. Se la caldaia è spenta ed
è collegata con quella a gas di scarico è ovvio che non vi sarà nessun problema
a quanto elencato prima, ma se la caldaia alimenta un turbogeneratore e quindi
accesa, potrebbe dar luogo a qualche allarme. Di norma la regolazione del livello
è ottenuta come mostrato nel video, da un LC (Level Control) che altro non che
un trasmettitore differenziale di pressione dove legge le due pressioni del
duomo e cioè quella del lato acqua e quella del lato vapore. Il differenziale
sarà un 4 – 20 mA che piloterà una valvola automatica posta sulla linea di
alimento e che provvederà a mantenere un livello costante in caldaia.
Nel video viene mostrato il modulo a tre
elementi di controllo livello della caldaia, avremo il primo segnale dato dal
livello vero e proprio trasformato in un segnale 4-20 mA da inviare al modulo
di controllo, dal duomo e di preciso sul collettore vapore abbiamo un altro
segnale di portata vapore che anch’esso sarà indirizzato nello stesso modulo ed
infine sulla tubazione dell’acqua di alimento vi sarà un altro trasmettitore di
portata in questo caso di acqua il cui segnale sarà anch’esso indirizzato al
modulo. Attraverso l’elaborazione di questi tre segnali vi sarà in uscita dal
modulo un unico segnale che piloterà la valvola automatica di alimento.
In questo video viene mostrata la
disposizione degli strumenti collegati al modulo di controllo livello:
•FT403 è un Flow Trasmittente (steam) che porta il suo segnale ad un LC402
Level Control
•LT402 è un Level Transmitter il cui
segnale si associa al precedente (FT403)
•LC402 è un Level Control che ha in
ingresso i segnali di FT403 e LT402, in uscita il segnale va ad un FC402 Flow
Control che riceve però anche il segnale dal FT402 Flow Transmitter (feed
water).
•Il segnale di FC402 Flow Control va a
pilotare la valvola automatica FV402 Flow Valve.
Immaginate adesso che il modulo di
controllo smetta di funzionare, che la nave sia in IAQ : saranno in grado gli
ufficiali macchinisti a fare una regolazione manuale del livello della caldaia
?
ACCENSIONE
ELEMENTARE CALDAIA
Difetto base delle caldaie è
l’accensione che spesse volte fallisce. Vediamo grossolanamente con un video
cosa accade durante l’accensione di una caldaia spenta da qualche giorno: per
primo dobbiamo ripristinare il livello dell’acqua per togliere un eventuale
blocco per bassissimo livello. Non portare mai il livello al centro del livello
visivo ma fermare la pompa non appena l’acqua compare nel livello (se è di
quelli a cristalli fermare la pompa al primo bullone in basso). Occorrerà
aprire le valvole poste sulla linea di alimento prima di mettere in moto la
pompa o accertarsi che la linea di alimento sia pronta per essere messa in
servizio. Importante che la temperatura dell’acqua non sia inferiore agli 80° C
Eliminare gli altri blocchi
all'accensione (pompa nafta ferma, ventilatore fermo ecc ecc) posizionare il selettore di accensione su AUTO oppure procedere all'accensione in manuale. In ambedue
i casi si mette in funzione il ventilatore di aria comburente (BLOWER) e la
pompa spinta nafta (SUPPLY FUEL): adesso dipende dal tipo di caldaia, nel video
la caldaia ha sia il bruciatore principale che quello pilota, quindi occorre
controllare che l’aria proveniente dal ventilatore arrivi al bruciatore pilota
(in questo caso l’aria prenderà il nome di aria di atomizzazione). La sequenza
di accensione inizia con il PURGE della caldaia (non mostrato nel video) che
altro non è il lavaggio sia della camera di combustione
che della condotta di scarico tubazioni
comprese. Si apriranno le serrande sull'aspirazione del ventilatore o le
serrandine poste sul forno della caldaia e ciò per dare la massima portata
aria. Il lavaggio o PURGE ha un tempo stabilito dal programma di automazione e
dal costruttore della caldaia, i tempi sono memorizzati in un programma
presente in un PLC. Terminato il PURGE,
la portata aria del ventilatore (tramite le serrandine o serrandine) si porta
al minimo ed ha inizio alla fase di accensione dei bruciatori. Ovviamente
bisogna esser certi che le valvole del combustibile per i due bruciatori siano
aperte, la pompa del combustibile risulterà già in moto al momento di inizio
lavaggio e anche la pressione del combustibile si posizionerà al minimo di
accensione così come la portata aria (i valori sono memorizzati nel PLC).
Si darà luogo al processo di accensione
del bruciatore pilota con l’accensione della relativa lampada spia: per primo
verrà alimentata l’elettrovalvola del combustibile per permettere al diesel di
alimentare il bruciatore pilota. Nello stesso momento si darà tensione ad una
candeletta di accensione che provocherà la combustione della miscela aria
atomizzazione gasolio polverizzato dal bruciatore pilota. In loco è prevista
una fotocellula che ha il compito di catturare la fiamma e semmai non ci
dovrebbe essere, dopo un tempo stabilito si chiuderà l’elettrovalvola del
combustibile e la caldaia andrà in blocco. Occorrerà fare il reset alla caldaia
e ripetere le operazioni di accensione.
Se la fotocellula rileva la fiamma del
bruciatore pilota, verrà azionata l’elettrovalvola del combustibile del
bruciatore principale. Pompa del combustibile e ventilatore cambieranno il loro
set di accensione aumentando i valori delle portate permettendo al bruciatore
principale di polverizzatore il combustibile che verrà subito acceso per la
presenza della fiamma del bruciatore pilota. Una seconda fotocellula rileverà
la fiamma del bruciatore principale e darà il consenso all'elettrovalvola
combustibile del bruciatore pilota a chiudersi facendo spegnere il bruciatore
pilota e ad annullare il segnale proveniente dalla fotocellula sempre del
pilota. Se la fotocellula del principale non dovesse catturare la fiamma del
relativo bruciatore, avremo la chiusura dell’elettrovalvola combustibile del
principale con il blocco per spegnimento della caldaia con allarme ottico e
acustico.
Questa
procedura è quella base, ma ve ne sono di più complesse specie su impianti
vapore a grosse portate vapore e con due combustibili da bruciare.
PORTELLE
DI VISITA COLLETTORE VAPORE
Il difetto può nascere dopo una visita al
duomo vapore, se a bordo non si hanno le esatte guarnizioni spirometallate e
non si è fatta un’adeguata pulizia delle sedi delle stesse una volta accesa la
caldaia potrebbe verificarsi una perdita di acqua dalle portelle. Inutile
insistere martellando la bulloneria di serraggio, prima o poi il vapore si farà
strada e il lavoro aumenterà perché occorrerà prima portare a pressione
atmosferica la caldaia, poi vuotarla e rifare il lavoro. Nel video si possono
vedere le strutture interne tra cui la presa per l’estrazione da superficie e
quella per il trattamento chimico. Le valvole di queste prese devono
essere sempre manutenzionate ogni volta ne capita l’occorrenza a maggior
ragione perché vi è la presenza di prodotti chimici (ecco perché dopo ogni
trattamento occorre ripeterlo ma solo con acqua distillata).
IL
LIVELLO
DELL’ACQUA
Grosso problema nasce quando si inizia a
vede un gocciolio dal livello acqua nel collettore vapore. La cosa degenera col
tempo e può creare seri danni se non si interviene per tempo. L’unico
intervento che esiste è quello della sostituzione dei cristalli e delle
guarnizioni.
Di questo ne abbiamo già discusso in una lezione precedente a questa e cioè la numero 15. Adesso daremo solo un consiglio su come eseguire la giusta manutenzione.
Parleremo del livello quello che per me è
il migliore e anche il più usato, prodotti che dovrebbero non solo durare nel
tempo ma danno una certa garanzia quando sono in servizio. Di livelli caldaia
ve ne sono un’infinità sia come modelli che come forma, dipende dal tipo di
generatore di vapore che abbiamo in uso sulla nave. In linea di massima i
livelli si suddividono in modelli a trasparenza, a riflessione e bicolori.
IL
LIVELLO
DELL’ACQUA - MANUTENZIONE
Ovviamente vi saranno altri tipi di livello non menzionati in questa lezione perché
magari non proprio inerenti al circuito caldaie tipo i livelli magnetici. Tutti
hanno la stessa caratteristica: molta calma nella riparazione ed il montaggio.
Seguire attentamente le istruzioni per il rimontaggio in officina delle parti
smontate, esser certi di aver eseguito una pulizia molto accurata e verificare
sempre le sedi perché nonostante vi siano le guarnizioni, una sede a tenuta imperfetta
potrebbe col tempo alla sostituzione delle parti perché i cristalli, una volta
interessati dal liquido, devono essere sostituiti tranne in rare eccezioni.
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